Alla luce del DPCM del 18 ottobre, che proprio in queste ore appare già superato dalle ulteriori limitazioni stabilite da ordinanze regionali e da un prossimo DPCM, abbiamo deliberato le attività ufficiali degli sport di contatto di rilevanza nazionale che il CSI riconosce, ai fini dell’attività sportiva dilettantistica. Queste attività, incluse le fasi eliminatorie provinciali e regionali, ad oggi, possono proseguire, così come gli allenamenti da parte delle squadre iscritte ai campionati nazionali, tranne nelle regioni che abbiano già emesso ordinanze maggiormente restrittive.
C’è un però… Il tempo che stiamo vivendo ci richiede attenzione, prudenza e determinazione nello stesso tempo. Il Consiglio nazionale ha cercato di essere all’altezza della situazione, pur nella consapevolezza che non ci sono certezze, né soluzioni definitive. Proprio per questo, ha anche stabilito la sospensione delle medesime attività ufficiali degli sport di contatto di rilevanza nazionale, incluse le fasi eliminatorie, fino al giorno 13 novembre 2020.
Pensiamo che sia necessario permettere alle squadre di attendere l’evoluzione delle ordinanze locali e regionali, evitando di metterle in difficoltà, come da più parti ci è stato già chiesto. Vogliamo andare avanti, ma non possiamo trascurare un dovere civico e di collaborazione alla tutela della salute pubblica. Vogliamo prendere un tempo per riflettere e costruire insieme una vera, possibile e sicura ripartenza delle attività sportive.
Si tratta di un time out. La gara non è terminata, ma dobbiamo rimettere in ordine le cose, chiarirci le idee, per ricominciare a giocare e vincere. E, sicuramente, il CSI vincerà, perché riteniamo che lo sport, per reagire a questa pandemia, sia uno strumento essenziale, anche se non tutte le istituzioni riescono a comprenderlo.
Ma non dobbiamo restare a commiserarci e a lamentarci. Si riparte anche mentre siamo fermi. Possiamo formarci; possiamo allenarci a certe condizioni, anche grazie a progetti innovativi che il Centro Sportivo Italiano ha già elaborato e sta ulteriormente sviluppando; possiamo stare vicini ai ragazzi e alle ragazze, alle loro famiglie, perché tutti noi abbiamo bisogno di sport.
Non voglio generare illusioni, ma non posso rinunciare a dire a tutti che una sospensione non è definitiva, ma è una doverosa pausa per prepararci al meglio. I comitati stiano vicini alle società sportive; le società sportive stiano vicine agli atleti e alle atlete. Lo spirito di squadra va esaltato proprio nei momenti più difficili.
Ma il 13 novembre ricominceremo a giocare? Non lo so, ma saremo pronti a farlo. E se non sarà possibile riprendere? Saremo già pronti e continueremo con gli allenamenti e con le attività consentite. Posso, però, promettere a tutti che il CSI non si fermerà un secondo per dimostrare il bene che lo sport promuove e per dialogare con le istituzioni, a tutti i livelli, per far comprendere che lo sport non è un’attività superflua, ma è un’esperienza di vita per tantissime persone.
Dico a tutti che non siamo animati da una semplice speranza, ma dalla certezza di essere alla fine di un anno terribile, che ha provato gli animi di tutti noi. Non possiamo e non vogliamo, però, dimenticare e abbandonare tutto quello che abbiamo fatto. Le giornate trascorse insieme a spostare transenne; quelle passate a segnare campi di gara; i pomeriggi di allenamento e le pizze a fine partita; le amicizie nate sui campi di gara… stanno per tornare. Le vittorie e le sconfitte, le medaglie e le finali, gli spogliatoi rumorosi… ci aspettano.